Ultimamente, preso dalla nostalgia, mi è venuto voglia di rileggere questo "Libro degli errori" che contiene al suo interno poesiole e racconti perlopiù incentrati sugli errori grammaticali. Tanti personaggi mi hanno accompagnato nella lettura di questo libricciolo: il professore Grammaticus, a volte troppo inflessibile e chiuso nella sua rigidità; Giovannino Perdigiorno, che non capisce il tran tran delle persone che incontra; i terribili fratelli Marco e Mirco che ne combinano di mille colori, facendo scempio degli aggettivi della lingua italiana e così via...
Qui sotto riporto alcuni dei brani che mi hanno colpito.
Il bambino e il tavolo
Un bambino, nel giocare, urtò il tavolo, si fece male a un ginocchio e si infuriò : - Stupido tavolo!
Il padre aveva promesso a quel bambino di portargli un giornaletto illustrato, ma se ne scordò. Il bambino si mise a piangere , il padre s'innervosì e s'infuriò: - Stupido bambino!
Il tavolo fu molto contento.
Tonino l'Obbediente
E questa è la canzone
di Tonino l'Obbediente.
Tanto bravo, però
di sua testa non fa niente.
Se gli dicono, Cammina,
lui balza in piedi e va.
Se gli dicono, Alt,
si ferma e fermo sta.
Guardate, si è fermato.
E ora che fa ? Riposa?
Ora aspetta che qualcuno
gli comandi qualcosa.
Se nessuno gli comanda
non sa che fare e che dire.
Se non gli dicono: Dormi,
non riesce anche a dormire.
È colpa di un dottore,
anche lui bello stolto,
invece delle tonsille,
sapete cosa gli ho tolto?
Gli ha tolto il verbo "volere"
con la magra scusa che
l'erba voglio non cresce
nemmeno nell'orto del re.
Ora, attenzione, faremo
un piccolo esperimento.
Tonino, per piacere,
avvicinati un momento:
obbedisci a questi signori,
buttati giù dal tetto!
Visto? Ma presto, correte,
salvate quel poveretto!
Senza dire buongiorno
stava per fare un tuffo.
Per fortuna sono qua io,
per i capelli lo acciuffo.
Ah, Tonino, Tonino!
Quando la vuoi capire
che bisogna pensare
prima di obbedire?
Ce ne sarebbero tanti altri, ma non ho più voglia di scrivere. Al prossimo post!
3 commenti:
Anch'io da piccola leggevo Rodari e mi piaceva molto!
Ma hai di nuovo cambiato blog????
Ed è anche grazie a Rodari che conosco il termine "lapalissiano".
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